L'area protetta, gestita da Legambiente Sicilia, che è anche un Geosito, è stata istituita per tutelare un sistema carsico, costituito da tre grotte (due inghiottitoi ed una risorgenza), di notevole interesse per lo studio della circolazione idrica attuale e passata e per la speleogenesi in rocce gessose. La cavità di maggiore dimensione è rappresentata dalla “Grotta di Sant’Angelo Muxaro” conosciuta anche come “Grotta Ciavuli”, il cui sviluppo supera il 1.700 metri. Il principale percorso speleologico si diparte dall’ampio antro di ingresso, caratterizzato da due aperture. La visita standard permette di vedere il primo tratto della cavità sino alla suggestiva sala di crollo e al fiume sotterraneo.
Uno del valloni che affluiscono nel fiume sotterraneo della Grotta Ciavuli è il così detto “Vallone del Ponte”, gestito da Legambiente Sicilia, istituendo Geosito, è inserito tra paesaggi agresti e seminaturali; lungo i cammini è possibile osservare innumerevoli macroforme e microforme carsiche sui gessi, immerse in contesti naturalistici di particolare pregio. Il percorso, che si sviluppa prevalentemente lungo il corso d’acqua, permette di vivere anche un'esperienza speleologica, attraversando alcuni trafori idrogeologici (Grotte D’Acqua) presenti lungo il Vallone del Ponte; è inoltre possibile apprezzare gli aspetti archeologici dell’area, per la presenza di suggestive antiche sepolture. Le escursioni speleologiche possono essere prenotate con la sezione di Legambiente Sicilia di Sant’Angelo Muxaro.
La Riserva Naturale Grotta di Sant’Angelo Muxaro, istituita per il notevole interesse idrogeologico e speleogenetico in rocce gessose, tutela le due cavità che si aprono alla base delle pendici meridionali del colle gessoso di Sant’Angelo Muxaro, su cui sorge l’omonimo centro abitato. In particolare l’area protetta comprende l’intero sviluppo ipogeo dell’Inghiottitoio Infantino - costituito da un antro e un pozzo verticale di circa 10 metri - e della Grotta di Sant’Angelo Muxaro (conosciuta anche come “Grotta Ciavuli”), una cavità con uno sviluppo di 1.760 metri, articolata in due rami con ingressi sovrapposti: nel ramo inferiore si riversano le acque provenienti dalla valle cieca, mentre il secondo ramo, inattivo nel suo tratto iniziale, costituisce la parte maggiormente conosciuta del sito tutelato;vi si accede con un percorso sub-pianeggiante attraverso l’ampio antro d’ingresso, che conduce ad una grande sala di crollo, da cui è possibile raggiungere nuovamente il corso delle acque. Resta tutt’oggi esterna alla riserva la risorgenza del sistema carsico, una grotta ubicata sulle pendici nord-occidentali del rilievo gessoso su cui sorge il centro abitato. La Riserva riveste inoltre sia interesse faunistico per la presenza di anfibi, rettili e chirotteri, che vegetazionale, per una ricca vegetazioneconcentrata principalmente lungo gli alvei e sul costone roccioso con specie tipiche degli affioramenti gessosi. Da evidenziare anche l’interesse archeologico dell’area per la presenza della Necropoli di Sant’Angelo Muxaro.
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